Scorre sinuosa e languida, attraversando boschi e lambendo prati. Incontra battute di caccia, danze di contadini e di sirene e, accarezzati gli splendori di Praga, scompare misteriosa all’orizzonte per tuffarsi nell’Elba. La corrente della Moldava riporta all’Opera di Firenze i gloriosi Berliner Philharmoniker in un programma interamente consacrato alla suggestioni boeme. Al poema sinfonico di Bedřich Smetana dedicato al fiume ceco e parte del ciclo Má vlast (La mia patria) si affiancano infatti la Serenata per archi in mi maggiore e la Sinfonia n. 6: esempi perfetti dell’arte di Antonín Dvořák, in cui abbandoni tipicamente slavi da un lato e focose seduzione gitane dall’altro si insinuano nel classicismo viennese di Ludwig van Beethoven e Johannes Brahms.
Program
Bedřich Smetana Vltava (Moldava), symphonic poem from Má vlast (My homeland)
Antonín Dvořák
Serenata for strings in E major, op. 22