Ha più valore la musica cosiddetta “pura”, o quella composta per altre forme d'arte come il cinema o il teatro? E’ la domanda che propone il programma di questo concerto che mette insieme, ma in contrapposizione, la “purezza” di Corda d’Aria per flauto e orchestra di Ivan Fedele - uno tra i maggiori compositori contemporanei - e le musiche di Dmitrij Šostakovič per Amleto, film del 1964 di Grigorij Michajlovič Kozincev. Idealmente a metà strada in questa contesa si pone l'Amleto di Čajkovskij, lettura musicale di un testo letterario senza però riferimenti concreti al cinema o al teatro. Il rapporto tra ciò che si vede e ciò che si ascolta è un problema cruciale su cui molti compositori si confrontano. Chi scrive per il cinema realizza una musica inferiore rispetto alla musica pura? Chi scrive per il teatro in prosa è autore di una musica meno potente, più contaminata? E’ uno dei nodi su cui la musica del nostro tempo sta riflettendo e questo programma ne riassume la tematica. La risposta è lasciata al pubblico che da questo ascolto avrà modo di elaborare la propria personale posizione.
Dirige Frédéric Chaslin che ha lavorato più volte con l’Orchestra della Toscana e con con la quale ha un ottimo rapporto. Il direttore francese è un esperto non solo del grande repertorio della tradizione ma anche della musica contemporanea con una sensibilità davvero innovativa. Solista è Mario Caroli, uno dei maggiori flautisti internazionali, interprete virtuoso amato da tanti compositori contemporanei.
Program
Pëtr Il'ič Čajkovskij Amleto op.67, fantasy-ouverture in F minor from Shakespeare
Ivan Fedele Corda d'aria for flute and orchestra (1999)
Dmitrij Šostakovič
Suite op.116 from the movie Amleto by Grigori Kozintsev
Artists
Conductor
Frédéric Chaslin
Flute
Mario Caroli
Orchestra della Toscana
ORCHESTRA DELLA TOSCANA
L’Orchestra della Toscana si è formata a Firenze nel 1980 per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.
Composta da 44 musicisti, che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche, l’Orchestra realizza le prove e i concerti, distribuiti poi in tutta la Toscana, nello storico Teatro Verdi di sua proprietà. Le esecuzioni fiorentine sono trasmesse su territorio nazionale da RadioRai Tre e in Regione da Rete Toscana Classica.
Fin dagli esordi, sotto la direzione artistica di Luciano Berio, l'ORT ha avuto un occhio di riguardo per la musica del nostro tempo ed i suoi interpreti, facendone quasi una propria specializzazione; tale tradizione si è mantenuta negli anni fino a giungere, sotto la direzione artistica di Giorgio Battistelli, al festival "Play It! La musica fORTe dell'Italia", eloquente manifesto di tale attitudine, che nel 2014 ha ricevuto il XXXIII Premio della Critica Musicale "Franco Abbiati" per la migliore iniziativa 2013. Ma già dal suo debutto nel 1980, sotto la direzione di Massimo de Bernart, la piccola Orchestra si impose per la sua versatilità e l'altissimo livello professionale che ne fecero in poco tempo una raffinata interprete del Barocco e del Classicismo come della musica del '900, con una particolare vocazione per i capolavori rossiniani ed un'attenzione alle partiture più rare e poco eseguite. Negli anni a seguire, cedendo alla tentazione di affrontare l'affascinante repertorio sinfonico destinato ad organici più nutriti (anche grazie alla collaborazione con l'OGI e gli studenti dei Conservatori della Toscana), l'ORT si è spinta oltre i confini della musica da camera, affrontando con successo i capolavori del sinfonismo romantico e tardo-romantico, da Brahms e Schumann a Čajkovskij, Mahler, Sibelius. Ospite delle più importanti Società di Concerti italiane, si è esibita con grande successo al Teatro alla Scala di Milano, al Maggio Musicale Fiorentino, al Comunale di Bologna, al Carlo Felice di Genova, all’Auditorium del Lingotto di Torino, all’Accademia di S.Cecilia di Roma, alla Settimana Musicale Senese, al Ravenna Festival, al Rossini Opera Festival e alla Biennale di Venezia. Numerose le sue apparizioni all’estero a partire dal 1992 tra cui: Salisburgo, Cannes, Strasburgo, New York, Edimburgo, Madrid, Hong Kong, Tokyo per la rassegna “Italia-Giappone 2001-2002”. Negli ultimi anni il concerto al Konzertsaal di Lucerna con Daniele Rustioni sul podio e Sergej Krylov al violino (maggio 2013); la doppia tappa in Germania (Münster e Hannover) con Francesco Lanzillotta e Benedetto Lupo solista al piano nel novembre 2014, e nel giugno 2016 la trasferta in Sudamerica per una tournée di 6 concerti in Ecuador, Perù, Cile Argentina sempre guidati dal direttore principale Rustioni, con Francesca Dego al violino. Incide per Emi, Ricordi, Agorà, Dreyfus. Nel 2016 è uscito su etichetta Sony Classical un nuovo disco dell'ORT con il direttore principale Daniele Rustioni sul podio e dedicato alle musiche di Giorgio Federico Ghedini. Sono già stati realizzati in sala di incisione altri due cd (sempre su etichetta Sony) dedicati rispettivamente a Alfredo Casella e Goffredo Petrassi; la loro uscita è prevista nel 2018.
FRÉDÉRIC CHASLIN
Direttore d’orchestra, compositore, pianista e scrittore, Frédéric Chaslin è nato a Parigi dove ha studiato al Conservatorio per poi perfezionarsi al Mozarteum di Salisburgo. Inizia la sua carriera di direttore come assistente di Daniel Barenboim a Parigi e Bayreuth e nel 1991 di Pierre Boulez all’Ensemble Intercontemporain a Parigi. Negli anni a seguire è direttore musicale all’Opera di Rouen, presso la Jerusalem Symphony Orchestra, al Nationaltheater di Mannheim, all’Opera di Santa Fe e di nuovo alla Jerusalem Symphony (dal 2011 ad oggi). Attivo sia sul versante operistico sia in quello sinfonico, Chaslin ha diretto nei più prestigiosi teatri del panorama lirico internazionale: Metropolitan di New York, Opera di Los Angeles, Deutsche Oper a Berlino, Bayerische Staatsoper a Monaco così come nei teatri di Lipsia, Dresda, Madrid, Bologna, Roma, Venezia, Torino, Tokyo, Oslo, Copenaghen. Debutta nel 1993 al Bregenzer Festspiele con Nabucco e successivamente con Fidelio, avviando così un'interessante collaborazione coi teatri austriaci, in particolare con la Wiener Staatsoper dove dal 1997 ha diretto più di 200 recite. Per quanto riguarda la sua attività in ambito sinfonico oltre ad aver diretto le maggiori orchestre francesi (Orchestre de Paris, Orchestra National, Radio-France Philharmonic, Paris Opera Orchestra), ha collaborato con la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Rai di Torino, la London Symphony e la London Philharmonic, alla Manchester Hallé, alla Vienna Symphony e Philharmonic, l'Orquesta Nacional de España, Orquestra Gulbenkian, la Israel Philharmonic Orchestra e con la Filarmonia di Nagoya. Si è inoltre esibito nella doppia veste di pianista-direttore; tra i concerti di maggior successo ricordiamo il Concerto per pianoforte e orchestra di Ravel e il Concerto n.5 per pianoforte e orchestra di Beethoven con la Vienna Philharmonic alla Wiener Staatsoper. Ha scritto 3 opere e oltre 50 composizioni per soprano, mezzosoprano e baritono. Estratti delle sue opere sono state cantate e incise da importanti artisti come Netrebko, Dessay, Peretyatko, e Damrau. Tra le composizioni sinfoniche ricordiamo Gipsy Dance per violino e orchestra oltre al concerto per violoncello. In veste di scrittore ha pubblicato un saggio Music in Every Sense e in autunno 2017 verrà pubblicato un suo romanzo sulla vita di Gustav Mahler, insieme alla sua orchestrazione della Sinfonia n. 20 del compositore.
MARIO CAROLI
Ha intrapreso lo studio del flauto all'età di 14 anni e già a 22 anni vince lo storico Premio internazionale "Kranichstein" a Darmstadt, intraprendendo un'importante carriera che lo ha affermato come uno dei principali solisti della sua generazione. La concezione dei suoi programmi e la vastità del repertorio mostrano un approccio singolare e autentico alla professione, così come una traiettoria artistica assolutamente personale. Nella sua arte non esistono barriere tra i repertori, ed egli rifiuta la classificazione di "specialista" di un limitato genere: Caroli appartiene alla ristretta cerchia di artisti in grado di eseguire il più classico dei concerti e la più ardita composizione contemporanea con lo stesso virtuosismo e la stessa vivida musicalità. È forse anche per questo che le sue apparizioni pubbliche suscitano sempre un così grande successo: come testimonia la standing ovation al suo debutto al Concertgebouw di Amsterdam. In occasione di un suo recital alla Société Philarmonique di Bruxelles, la critica notò come: "il pubblico era letteralmente sbalordito di fronte alla sua tecnica, la sua potenza, la sua poesia e la sua musicalità", mentre il suo primo recital al Théâtre du Châtelet di Parigi fu acclamato per la sua "straordinaria forza evocativa". Mario Caroli appare regolarmente nelle più prestigiose sale da concerto a Berlino, Amsterdam, Monaco, Vienna, Londra, Parigi, New York, Tokyo. Ha eseguito concerti per flauto e orchestra (da Vivaldi a Sciarrino, passando per Mercadante, Ibert o Jolivet) con le più famose orchestra tra cui la Sinfonica Nazionale della RAI, la Philharmonia Orchestra di Londra, l'Orchestra Nazionale del Belgio, l'Orchestra della WDR, i Bayerische Rundfunk, la Tokyo Philharmonic, e solista sotto la direzione di Pierre Boulez, Peter Eötvös, Heinz Holliger, Lothat Koenigs, Christian Mandeal, Kazushi Ono, Pascal Rophé, Oswald Sallaberger.
Appassionato cultore di filosofia, poesia, cinema e psicologia, i suoi orizzonti e interessi culturali lo spingono oltre i canoni del repertorio standard, diventando il solista preferito dei più grandi compositori di oggi. Attualmente, egli è l'unico flautista ad interpretare le integrali flautistiche di compositori come Sciarrino, Ferneyhough e Jolivet; esecuzioni che si sono tradotte in incisioni premiate dai più alti riconoscimenti da parte della critica internazionale. La sua discografia conta oggi una ventina di titoli.
È invitato per masterclass e come artista in residenza presso prestigiose istituzioni didattiche, come l'Università di Harvard, il Toho College, la Sibelius Academy, il Centre Acanthes a Parigi e insegna da molti anni all'Académie Supérieure de Musique de Strasbourg-HEAR e al Conservatorio Superiore della Svizzera Italiana di Lugano.