L'ultima sinfonia di Šostakovič sorprende l'ascoltatore presentandosi quasi come un pastiche musicale, con autocitazioni di proprie opere e due temi molto riconoscibili: il celebre squillo di trombe tratto dalla sinfonia del Guglielmo Tell di Rossini nell'Allegretto del primo tempo e, nel finale, il tema della marcia funebre del Sigfrido di Wagner.
Program
Ildebrando Pizzetti
Prelude for Fedra
Luigi Dallapiccola Piccolo concerto per Muriel Couvreux for piano and orchestra
Interval
Dmitri Shostakovich
Symphony n. 15 in A major, op. 141
DMITRIJ DMITRIEVIČ ŠOSTAKOVIČ
Nato il 25 settembre 1906 a Pietroburgo in una famiglia di artisti, Dmitrij Šostakovič iniziò da piccolo a studiare pianoforte con la madre, componendo i primi brani a 9 anni. Nel 1919 entrò al Conservatorio di San Pietroburgo dove studiò pianoforte e elaborò la Prima sinfonia per superare l'esame di composizione a diciannove anni. Per far fronte ai bisogni economici della sua famiglia dopo la morte del padre Šostakovič iniziò a lavorare come pianista accompagnatore nelle sale di proiezione di film muti. Nel 1925 riuscì a far eseguire i suoi lavori a Mosca e Leningrado, riscontrando il successo del pubblico; pochi anni più tardi i suoi lavori sono eseguiti a Berlino da Bruno Walter, da Stokowski a Philadelphia e Rodziński a New York. Nel 1932 fu fondata la Lega dei Compositori Sovietici, di cui Šostakovič fu nominato presidente della sezione di Leningrado; due anni più tardi la sua seconda opera, Lady Macbeth, fu applaudita e acclamata fino a quando Stalin assistette a una delle rappresentazioni nel 1936; il giorno dopo la Pravda pubblicò una feroce critica. Šostakovič rifuggì dalle sperimentazioni stilistiche compiute fino allora per rientrare nella classicità approvata dal regime con la Quinta sinfonia. Nel 1938 Šostakovič diventò professore ordinario a Leningrado e nel 1940 ricevette il Premio Stalin. Durante l'assedio di Leningrado rimase in città, componendo sotto i bombardamenti la Settima sinfonia. Nel dopoguerra fu eletto deputato al Soviet Supremo ma accusato di "formalismo" perdendo il suo posto di insegnante al Conservatorio; dopo la destalinizzazione Šostakovič attaccò i censori degli anni passati. Nel 1959 compose il Concerto n. 1 per violoncello dedicato all'amico Mstislav Rostropovič; in occidente le sue opere erano rifiutate o accettate a seconda che Šostakovič fosse percepito più o meno "dissidente" rispetto all'ortodossia sovietica. Morì il 9 agosto 1975 nell'ospedale di Kunzevo a seguito di un infarto.
OLEG CAETANI
Oleg Caetani, uno dei massimi direttori d’orchestra della sua generazione, si muove liberamente tra il repertorio sinfonico e quello operistico. Ha diretto in tutto il mondo dalla Scala di Milano al Mariinsky di San Pietroburgo, dal Royal Opera House di Londra all’Opera di San Francisco, dal Musikverein di Vienna al Lincoln Center di New York, dall’ Accademia di Santa Cecilia alla Staatskapelle di Dresden, dalla Munich Philharmonic alla Mozarteum Orchester, dalla Svetlanov Symphony Orchestra alla Yomiuri Orchestra, dalla Tchaikovsky Symphony Orchestra di Mosca alla Montreal Symphony Orchestra lavorando con i più grandi solisti da Marta Argerich a Sviatoslav Richter da Danil Trifonov a Vadim Repin da Misha Maiisky a Gauteri Capucon da Viktoria Mullova a Emmanuele Pahud e così via.
Guida ispiratrice della sua carriera è stata Nadia Boulanger: a lei si deve la scoperta del talento di Caetani nonché dei suoi primi approcci al mondo della musica, approcci profondamente segnati dal pensiero filosofico di Montaigne.
Tra prossimi impegni di Oleg Caetani diversi concerti sinfonici con la London Philharmonic Orchestra, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Sydney Symphony, la Metropolitan Tokyo Symphony Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e molte altre.
ROBERTO PROSSEDA
Roberto Prosseda ha guadagnato fama internazionale grazie alle incisioni Decca di musiche di Mendelssohn, tra cui l'integrale pianistica in 9 CD e il “Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra”, con la Gewandhaus Orchester di Lipsia diretta da Riccardo Chailly. Ha suonato come solista con la London Philharmonic, la Gewandhaus Orchester, la Filarmonica della Scala, l'Orchestra Santa Cecilia di Roma, la New Japan Philharmonic, la Royal Liverpool Philharmonic, la Moscow State Philharmonic, la Bruxelles Philharmonic, e ha tenuto concerti alla Wigmore Hall di Londra, alla Philharmonie di Berlino, al Gewandhaus di Lipsia, al Teatro alla Scala di Milano. Ha suonato sotto la direzione
David Afkham, Marc Albrecht, Christian Arming, Harry Bickett, Riccardo Chailly, Pietari Inkinen, Yannik Nézeit-Séguin, George Pehlivanian, Dennis Russel-Davies, Tugan Sokhiev,
Jan Willem de Vriend, Juraj Valčuha. Dodici sue incisioni sono state incluse nei cofanetti "Piano Gold" e "Classic Gold" della Deutsche Grammophon (2010). Attivo nella promozione della musica italiana del Novecento e contemporanea, ha inciso l'integrale pianistica di Petrassi, Dallapiccola e Aldo Clementi. Dal 2011 suona in pubblico anche il piano-pédalier, avendo riscoperto e presentato in prima esecuzione moderna il “Concerto per piano-pédalier e orchestra” di Charles Gounod.