La sinfonia n. 2, composta in occasione del decimo anniversario della Rivoluzione d'ottobre, da cui il titolo All'Ottobre, è il brano in cui Šostakovič dispiega le sue tendenze moderniste: formata da un unico movimento, i primi minuti non hanno una base tonale e investono l'ascoltatore con poliritmie e politonalità avanguardiste; gli strumenti entrano in funzione come ingranaggi di una macchina, a intervalli regolari di sedicesima, come a mostrare il lavoro di una fabbrica attraverso l'orchestra. È un "fischio da fabbrica" in fa diesis che chiude questa parte e introduce il coro, su testo del poeta Alexandr' Bezymenskij: l'impressione è quella di operai che cantano al termine del proprio turno di lavoro, inneggiando a Lenin e alla Rivoluzione d'Ottobre.
Program
Wolfang Amadeus Mozart Requiem in re minore K 626
Giorgio Federico Ghedini Concerto Grosso in fa maggiore, per cinque fiati e archi
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 2 in si maggiore op. 14, All'Ottobre (Октябрю)
DMITRIJ DMITRIEVIČ ŠOSTAKOVIČ
Nato il 25 settembre 1906 a Pietroburgo in una famiglia di artisti, Dmitrij Šostakovič iniziò da piccolo a studiare pianoforte con la madre, componendo i primi brani a 9 anni. Nel 1919 entrò al Conservatorio di San Pietroburgo dove studiò pianoforte e elaborò la Prima sinfonia per superare l'esame di composizione a diciannove anni. Per far fronte ai bisogni economici della sua famiglia dopo la morte del padre Šostakovič iniziò a lavorare come pianista accompagnatore nelle sale di proiezione di film muti. Nel 1925 riuscì a far eseguire i suoi lavori a Mosca e Leningrado, riscontrando il successo del pubblico; pochi anni più tardi i suoi lavori sono eseguiti a Berlino da Bruno Walter, da Stokowski a Philadelphia e Rodziński a New York. Nel 1932 fu fondata la Lega dei Compositori Sovietici, di cui Šostakovič fu nominato presidente della sezione di Leningrado; due anni più tardi la sua seconda opera, Lady Macbeth, fu applaudita e acclamata fino a quando Stalin assistette a una delle rappresentazioni nel 1936; il giorno dopo la Pravda pubblicò una feroce critica. Šostakovič rifuggì dalle sperimentazioni stilistiche compiute fino allora per rientrare nella classicità approvata dal regime con la Quinta sinfonia. Nel 1938 Šostakovič diventò professore ordinario a Leningrado e nel 1940 ricevette il Premio Stalin. Durante l'assedio di Leningrado rimase in città, componendo sotto i bombardamenti la Settima sinfonia. Nel dopoguerra fu eletto deputato al Soviet Supremo ma accusato di "formalismo" perdendo il suo posto di insegnante al Conservatorio; dopo la destalinizzazione Šostakovič attaccò i censori degli anni passati. Nel 1959 compose il Concerto n. 1 per violoncello dedicato all'amico Mstislav Rostropovič; in occidente le sue opere erano rifiutate o accettate a seconda che Šostakovič fosse percepito più o meno "dissidente" rispetto all'ortodossia sovietica. Morì il 9 agosto 1975 nell'ospedale di Kunzevo a seguito di un infarto.