In un'isola sperduta dell'Oceania, Vento della sera aspetta la visita di Coniglio Coraggioso. Tra i due capitribù non scorre buon sangue, dato che ognuno ha ucciso la moglie dell'altro. Per riappacificare i rapporti Vento della Sera vuole indire un banchetto onorifico con carne umana, e la fortuna vuole che il giovane Arthur sia naufragato poco fa. Ma Atala, la figlia di Vento della sera, si è innamorata dello straniero. Salutato nel 1861 come «le nec plus ultra de la musique anthropophage» per la presenza di sonorità e melodie esoticheggianti, l'opérette à spectacle di Jacques Offenbach è stata riscoperta recentemente dopo un lungo oblio.
Vento della sera, o l'orribile banchetto
(Vent-du-soir ou l'horrible festin)
Opera buffa in un atto
Musica di Jacques Offenbach
Libretto di Philippe Gille
Nuovo allestimento in collaborazione con l'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino e la Scuola di Musica di Fiesole
Prima assoluta dell’orchestrazione della classe di composizione di Andrea Portera della Scuola di Musica di Fiesole e della versione ritmica e dei dialoghi di Silvia Paoli e Marie Lambert
Anni Trenta. Colonie marittime, fiore all’occhiello dell’educazione e fortificazione dei fanciulli del Duce, bagni di sole, ginnastica fascista, rigore e disciplina. Grandi stanze piene di lettini anonimi e ordinati, a letto presto e senza nostalgia della mamma. Per addormentarsi non c’è la ninna-nanna ma l’elenco delle conquiste del regime, la sabbia della spiaggia fa sognare i deserti dell’Etiopia, le educatrici mostrano cartoline sbiadite con cammelli e beduini, donne seminude e selvaggi.
Poi si dorme. O si finge di dormire…
L’educatrice è uscita, fuori è scoppiato un temporale, il temporale estivo di tuoni e lampi, quello che fa paura e ti fa scappare nel letto dell’amico del cuore. Non si può dormire con un tempo simile, così, per farsi coraggio, si comincia a immaginare, si cerca un rifugio dalla realtà, si scappa nella fantasia. S’immagina la colonia, s’immagina il diverso, s’immagina quel mondo fantastico e lontano. I bambini inventano la loro storia, il Duce diventa un orso sacro, i cammelli sono rosa e spuntano Conigli Coraggiosi. Si finisce in una scatola dei giochi dove finalmente tutto è possibile, dove la realtà e la logica perdono d’importanza e solo il divertimento, finalmente, è la regola da seguire. Non si mangiano i biscotti Mellin nel gioco, si mangiano nasi, mani, braccia e, se non stai attento, anche orologi da taschino! Non più bambini ma maldestri cannibali. E ci sono anche parrucchieri, cuochi spettinati e bamboline da cullare!
Qualcuno ha forse voglia di tornare alla colonia con i bagni di sole, la ginnastica e il saluto fascista?
Piano piano il coperchio della scatola dei giochi si chiude sul nuovo mondo immaginato, mentre la tribù dei Papà-Cucù intona il canto di guerra…