Melodramma in un atto
Libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dall'omonimo dramma rappresentato da Giovanni Verga a Torino nel 1884, ispirato alla novella dello stesso autore.
Musica di Pietro Mascagni
Edizione: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino
Cantato in italiano. Sopratitoli in inglese e italiano.
Direttore
Giampaolo Bisanti
Regia
Mario Pontiggia
Scene e costumi
Francesco Zito
Luci
Gianni Paolo Mirenda
Maestro del coro
Lorenzo Fratini
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Santuzza
Luciana D’Intino (23, 26, 30) / Giovanna Casolla (28, 2)
Turiddu
Sergio Escobar (23, 26, 30, 2) / Sung Kyu Park (28)
Compar Alfio
Lucio Gallo (23, 26, 28) / Alberto Mastromarino (30, 2)
Lola
Martina Belli (23, 26) / Elena Traversi (28, 30, 2)
Mamma Lucia
Cristina Melis (23, 26, 30, 2) / Tina D’Alessandro (28)
Durante il preludio, Turiddu canta una serenata a Lola, la ragazza che amava ma che, tornato dal servizio militare, ha trovato sposata col ricco carrettiere Alfio. Si apre quindi il sipario: è l’alba della mattina di Pasqua, nella piazza di un paese della Sicilia. Santuzza, l’amante di Turiddu, saputo che il giovane è stato visto a tarda notte nei pressi della casa di Lola, lo cerca all’osteria di Lucia, la madre del giovane. Il dialogo delle due donne è interrotto dall’arrivo di Alfio e dei paesani diretti in chiesa. Giunge Turiddu e Santuzza l’affronta, rinfacciandogli il suo amore per Lola; egli dapprima nega, poi mostra irritazione per la gelosia della ragazza. La discussione è bruscamente troncata dalla comparsa di Lola che entra in chiesa canticchiando un stornello allusivo alla sua passione per Turiddu. La lite degenera: egli, spinta a terra Santuzza, corre in chiesa e la donna, al colmo dell’ira, gli augura la “mala Pasqua”. Inoltre, tornato in scena Alfio, gli rivela il tradimento della moglie. Dopo un Intermezzo sinfonico, la folla esce dalla chiesa; Turiddu invita gli amici per un brindisi e offre da bere anche al carrettiere. Il suo rifiuta sdegnoso è però un chiaro segno di sfida e Turiddu, seguendo il codice d’onore rusticano, lo accetta abbracciando Alfio e mordendogli un orecchio. Quindi, dopo aver esortato la madre a prendersi cura di Santuzza, si precipita sul luogo deciso per il duello. Velocemente un grido riempie la scena: “Hanno ammazzato compare Turiddu!”.
La luce occupa da sempre uno spazio importante nelle coreografie di Francesco Nappa. «Dove c’è molta luce , l’ombra è più nera» dice Goethe, ed è proprio partendo dall'ombra che nasce questo suo nuovo lavoro per MaggioDanza. L’oscurità di alcuni brani sinfonici di Franz Joseph Haydn affianca e abbraccia appieno questa visione. Il coreografo mediante l’organico dei ballerini in fusione con le note di Haydn tesse la sua opera che è come uno spiraglio attraverso il quale far trasparire la luce.
Nasce a Livorno il 7 dicembre 1863 e studia pianoforte e canto nella Schola Cantorum della Chiesa di San Benedetto. Allievo di Alfredo Soffredini, nel 1880 ottiene i primi successi come compositore grazie a lavori come laSinfonia in fa maggiore e l’Ave Maria per soprano e pianoforte. Giunto a Milano, frequenta Giacomo Puccini e Amilcare Ponchielli; ammesso al Conservatorio, suona inoltre il contrabbasso nell’Orchestra del Teatro Dal Verme. Nel 1890 vince il Concorso Sonzogno con Cavalleria Rusticana, rappresentata lo stesso anno al Teatro Costanzi di Roma e diventata presto un successo internazionale. Nello stesso teatro romano, di cui Mascagni rileverà la direzione artistica nel 1908, vanno quindi in scenaL’amico Fritz (1891) e Iris (1898). Nel 1915 firma la colonna sonora del film Rapsodia Satanica. Nominato Accademico d’Italia nel 1929, muore a Roma il 2 agosto 1945.
Nasce a Milano e qui si diploma nel 1997 col massimo dei voti al Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi. Vincitore di numerose competizioni internazionali, tra cui il concorso Dimitri Mitropoulos di Atene, nel 2006 dirige La Bohème a Tel Aviv e, l’anno successivo, Otelloal Teatro Alighieri di Ravenna e Don Giovanni al Teatro Verdi di Padova. Nel 2008 affronta Orphée et Eurydice al Teatro Comunale di Bologna, Macbeth al Teatro Sociale di Rovigo, Manon Lescaut al Teatro Massimo di Palermo e La Bohème al Teatro La Fenice di Venezia. Successivamente, tra i tanti impegni, si segnalano La Traviata al Teatro San Carlo di Napoli e L’Elisir d’amoree Turandot al Teatro Regio di Torino. A Firenze sale sul podio nel 2008 per La Bohème e nel 2012 per La Traviata.
Argentino, è laureato in Architettura e Semiologia Architettonica all'Università di Belgrano e diplomato con il massimo dei voti in Regia lirica presso l'Istituto Superiore d’Arte del Teatro Colón. Dal 1994 al 2004 è direttore di produzione all'Opéra de Monte-Carlo e dal 2003 dirige l'Opera de Las Palmas de Gran Canaria. Tra le sue produzioni L’incoronazione di Poppea e Il ritorno d’Ulisse in patria di Monteverdi; Aci, Galatea e Polifemo e Giulio Cesare di Händel; Così fan tutte e Die Zauberflöte di Mozart; L’Italiana in Algeri di Rossini; I Capuleti e i Montecchi e Norma di Bellini; L’elisir d’amore e Roberto Devereux di Donizetti; Nabucco, I due Foscari, Attila, Macbeth, I masnadieri, Rigoletto,La traviata, Simon Boccanegra, Un ballo in maschera,Aida e Otello di Verdi. Per il Maggio Musicale Fiorentino ha firmato la regia di Tosca, La Bohème e Cavalleria Rusticana.
Francesco Nappa, napoletano di origini ma europeo di adozione, vanta di una lunga carriera in alcune delle compagnie più prestigiose come i Balletti di Montecarlo, i Balletti Reali Danesi ed il Nederlands Dans Theater in Olanda che lo hanno visto impegnato come primo ballerino. Oltre ad essere un coreografo crea musica computerizzata e dipinge. I suoi lavori si ispirano a sé e a tutto ciò che lo circonda. Francesco Nappa lavora in Italia e all'estero per l’Aterballetto, Teatro dell’Opera di Roma, Balletti di Montecarlo, Gauthier Dance Company Stoccarda, Ginevra, Marsiglia, Teatro San Carlo di Napoli.