È proprio a Firenze che all’inizio del XVIII secolo Bartolomeo Cristofori, geniale artigiano al servizio del principe Ferdinando de’ Medici, progetta e costruisce il primo fortepiano: uno strumento realizzato interamente in legno, senza rinforzi metallici nella struttura, con i martelletti ricoperti di pelle anziché di feltro. Il suo timbro particolarissimo, tanto amato da compositori come Joseph Haydn e Wolfgang Amadeus Mozart e così diverso da quello dei moderni pianoforti, risuona ora nell’imperdibile ciclo delle sonate di Ludwig van Beethoven eseguito per la prima volta in Italia nella sua completezza. Protagonista del primo appuntamento, che si apre con due delle Sonate op. 2 dedicate a Joseph Haydn, è l’australiano Anthony Romaniuk, vincitore del primo premio alla Westfield International Fortepiano Competition.
Accademia del fortepiano
Ludwig van Beethoven: 35 sonate in 8 concerti sugli strumenti del suo tempo
Prima esecuzione in Italia dell’intero ciclo con il sostegno della Fondazione Carlo Marchi e della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
Programma
Ludwig van Beethoven
Sonata in fa minore op. 2 n. 1
Sonata in do maggiore op. 2 n. 3
Sonata in mi bemolle maggiore op. 7
Sonata in do minore op. 10 n. 1
(fortepiano Johann Schantz)
ANTHONY ROMANIUK
Australiano, vive in Belgio dove insegna al Conservatoire royal de Bruxelles. Ha studiato alla Manhattan School of Music e ai conservatori dell'Aja e Amsterdam, dove lavora a stretto contatto con la pedagoga Sally Sargent. Tra i suoi riconoscimenti spieccano il primo premio della Westfield International Fortepiano Competition 2011 e della Musica Antiqua Competition a Bruges. Ha collaborato con la violinista Patricia Kopatchinskaja e con il violoncellista Pieter Wispelwey, oltre che con Vox Luminis, l'Australian Chamber Orchestra, la Stuttgart Kammerorchester e l'Australian String Quartet. Ha tenuto recital al Kunsthistorisches Museum di Vienna, al Concertgebouw di Bruges, alla Restoration House di Rochester, UK e al LACMA di Los Angeles.