Perché il Maggio è il Maggio? Per la sua storia, anzitutto. La storia di un ente di teatro musicale nato da un festival, a sua volta nato da una stagione sinfonica. Nel resto d’Italia il Novecento italiano è stato graduale aggiunta di valori sinfonici al filone glorioso dell’opera: un paese del melodramma che cercava sempre più di inserirsi in Europa senza perdere la sua identità, creando stagioni sinfoniche a sé stanti o affiancando un numero sempre maggiore di concerti alle stagioni liriche.
Firenze invece ha percorso la sua strada all’incontrario: nascendo proprio come istituzione europea, con un’orchestra che alla sua creazione, nel 1928, sembrò solo la conseguenza naturale della crescente dimensione internazionale di una città da secoli votata come poche altre all’arte e alla cultura. Una scelta coraggiosamente elitaria, allora: nel 1933, con il primo Maggio Musicale Fiorentino, sfociata nel più europeo dei modi di far musica e teatro, con un festival – il primo in Italia, oggi il più antico in Europa dopo Salisburgo – che proprio partendo dall’orchestra, nel momento stesso in cui ribadiva i valori certi della grande cultura musicale internazionale indicava anche vie nuove, nel repertorio come nella visione generale dello spettacolo, coinvolgendovi il melodramma in misura forse inedita per l’Italia di allora.
Una continuità sostanziale fra concerto e opera, superando le vecchie differenze fra concerti per l’élite e opera popolare, ispirò anche la formazione dell’ente di teatro musicale del quale il Maggio è espressione e bandiera. Per questo anche oggi “Maggio” significa proposta, innovazione, internazionalità, visione interdisciplinare della musica e dello spettacolo, concerti e mostre, serate d’opera e convegni di studi.
Cultura viva, in una parola: e proprio nella città dei monumenti e dei musei, ricca di un passato così forte da rischiare di condizionarla. Al Maggio sfilano da decenni tutti i massimi nomi dello spettacolo musicale, in un’osmosi sempre più profonda tra il festival vero e proprio e tutte le altre attività distribuite nell’anno, nei teatri storici come nel nuovo Teatro dell’Opera che Firenze si è data: molti di questi via via si sono anche legati alla città e al Maggio con rapporti lunghi e fecondi. Ma oggi come ieri non si è mai trattato soltanto una parata di stelle: ognuno di questi ha aiutato il pubblico del Maggio, e attraverso questo un po’ tutti, a conoscere e a capire di più.
Daniele Spini
Critico musicale
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