Stefano Bollani interpreta la Rhapsody in blue di George Gershwin diretto da Zubin Mehta con l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino.
"Un esperimento di musica moderna": questo il titolo del concerto che nel pomeriggio del 12 febbraio 1924 vide Paul Whiteman e la sua Palais Royal Orchestra eseguire per la prima volta la Rhapsody in blue con lo stesso Gershwin al pianoforte, applaudita in sala da Igor Stravinsky e Sergej Rachmaninov. Il concerto, che si apre con la festosa Ouverture dal Candide di Leonard Bernstein, termina con la Sinfonia dal Nuovo Mondo di Antonín Dvořák.
Programma
Leonard Bernstein
Ouverture dal Candide
George Gershwin Rhapsody in blue
Antonín Dvořák
Sinfonia n. 9 in mi minore dal Nuovo Mondo, op. 95
Dopo il grande successo del suo programma televisivo su Rai3, Sostiene Bollani, e il nuovo spettacolo teatrale La Regina Dada da lui scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni, non può più essere definito soltanto un pianista jazz.
Bollani inizia a suonare all’età di 6 anni e si diploma al Conservatorio di Firenze, intraprendendo la sua attività professionale a 15 anni con gruppi pop-rock e gruppi jazz. Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 – e da allora mai interrotta – con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi, fra i quali Tati in trio con Paul Motian alla batteria (disco dell’anno per l’Académie du Jazz), The third man, miglior disco dell’anno per le riviste «All About Jazz», «Musica Jazz» e «New York Days», con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian («Musica Jazz» lo proclama anche miglior nuovo talento del 1998 e musicista dell’anno nel 2006).
Compie invasioni continue nella classica, come un dvd Live at La Scala con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly,
con il quale ha già registrato Sounds of the 30’s e Rhapsody in blue con la Gewandhaus di Lipsia; Ambasciatore di «Topolino», nell’ambito del fumetto ha collaborato anche con Leo Ortolani (il disegnatore di Rat-man); su Radio3 il programma di grande successo Dottor Djembè lo ha visto come conduttore insieme a David Riondino e Mirko Guerrini per sei stagioni. Varie le collaborazioni con il teatro e con il cinema.
Pluripremiato per i suoi dischi, ha chiuso il 2014 con il disco d’oro per il suo disco/progetto Carioca (uscito nel 2008) e ha aperto il 2015 vincendo il referendum di «Musica Jazz» per il miglior disco dell’anno con Joy in Spite of Everything, registrato a New York con Jesper Bodilsen e Morten Lund e due prestigiosi ospiti: Mark Turner e Bill Frisell. Ha ricevuto il suo primo disco d’oro per Sounds of the 30’s; O que serà (in duetto con il mandolinista brasiliano Hamilton De Holanda) è stato giudicato uno dei migliori album del 2013 dalla rivista americana «DownBeat» e dalle italiane «Musica Jazz» e «Jazzit». Fra i vari premi e onorificenze, nel 2007 ha ricevuto l’European Jazz Prize come miglior musicista jazz europeo dell’anno e nel 2010 la laurea honoris causa dal Berklee College of Music di Boston.