Opera tra le più famose di tutto il repertorio romantico italiano, La sonnambula è una delle ultime espressioni di puro belcanto, ammantato di quel lirismo patetico e quella levità neoclassica che sono cifra stilistica di Vincenzo Bellini. Ispirata a un soggetto francese portato in scena da Eugène Scribe sotto forma di vaudeville (1819) e di balletto pantomima (1827), La sonnambula (1831) è un piccolo idillio borghese nel quale le antitesi superstizione/scienza, campagna/città, ingenuità/malizia e conscio/subconscio costituiscono lo sfondo sul quale si staglia l'unica vera protagonista, capace di meravigliare, emozionare ed evocare, la voce dei cantanti.