«Gli annunciano uno sconosciuto che chiede di parlargli: lo fanno entrare. Mozart si trova di fronte un uomo di una certa età, assai ben vestito, di modi nobilissimi, perfino un po' imponente: «Signore, sono stato incaricato di venire a rendervi visita da un uomo assai influente». «Chi è costui?», interruppe Mozart. «Non vuole svelare la sua identità.» «Bene! E che cosa desidera?» «[...]vi chiede di comporre un Requiem [...] Impiegate tutto il vostro genio nella composizione: lavorate per un intenditore di musica». «Tanto meglio.» «Quanto tempo vi occorre?» «Quattro settimane.» «Ebbene, tornerò tra quattro settimane. Qual è l'onorario per il vostro lavoro?» «Cento ducati.» Lo sconosciuto li conta sul tavolo e scompare. Mozart resta assorto per qualche istante in una profonda riflessione; poi, bruscamente, chiede penna, inchiostro, carta e, malgrado le rimostranze di sua moglie, comincia a scrivere. Questa foga creativa durò parecchi giorni: componeva giorno e notte, e con un fervore che sembrava in continuo aumento; ma il suo corpo, già debole, non poté resistere a quell'entusiasmo: un mattino cadde privo di conoscenza, e fu costretto a sospendere il lavoro. Due o tre giorni dopo, mentre sua moglie cercava di distrarlo dai cupi pensieri che lo occupavano, lui le rispose bruscamente: «Questo è certo: sto componendo questo Requiem per me stesso; servirà per il mio funerale». Niente riuscì a distoglierlo da questa idea.»
Programma
Wolfgang Amadeus Mozart Messa di Requiem in Re minore K 626, versione per pianoforte a quattro mani, soli e coro di Carl Czerny
Nasce a Salisburgo nel 1756 da una famiglia di musicisti. Enfant prodige, inizia a suonare il clavicembalo a tre anni e compone i primi pezzi a cinque. Il padre Leopold organizza per il talentuoso Amadeus tournée europee a Francoforte, Parigi, Londra e in Italia. Assunto come musicista di corte a Salisburgo nel 1773, nel 1777 viaggia in cerca di un lavoro migliore, ma senza successo. Richiamato come organista di corte a Salisburgo nel 1779, nel 1781 ne viene cacciato «con un calcio nel didietro». Inizia a comporre su commissione e per il pubblico, esibendosi come solista nel Concerto in re minore n. 20 K 466 e nel Concerto in do minore n. 24 K 491. Il periodo di fortuna economica, ebbe il culmine nel 1786 con il trionfo delle Nozze di Figaro a Praga, dove riceve la commissione per il Don Giovanni. Nominato compositore della corte imperiale nel dicembre 1787, riceve però solo ottocento fiorini all'anno invece dei duemila destinati a Gluck che aveva ricoperto lo stesso ruolo. Inizia a chiedere soldi in prestito e fare debiti. Il 1790 è il periodo di minore produttività per Mozart, in cui però viene rappresentato il Così fan tutte. Nel 1791 compone Il Flauto Magico e un'opera seria, La clemenza di Tito, fino a quando riceve una commissione misteriosa per una messa da requiem: ammalatosi durante la sua composizione, muore a Vienna il 5 dicembre 1791.