In questo caso i “mostri” sono il compositore, Gioachino Rossini, che in soli quindici giorni riuscì a scrivere un capolavoro come Il barbiere di Siviglia, e i personaggi stessi dell’opera i quali, per opportunismo, interesse, crudeltà, si fanno beffe gli uni degli altri, in un pirotecnico gioco di travestimenti ed equivoci che - a distanza di duecento anni dalla prima rappresentazione - non finisce mai di entusiasmare. La Sinfonia dell’opera è eseguita nella versione a 4 mani di Arnold Schönberg, il padre della dodecafonia, ma qui rigorosamente tonale e “rossiniano”.
Testi di Alfonso Antoniozzi, adattati da Giovanni Vitali
Programma
“All’idea di quel metallo”, da “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini