Nell’inverno del 1852 Giuseppe Verdi assiste a Parigi alla rappresentazione de La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, storia di una nota prostituta del tempo, del suo amore impossibile e della riconquista della propria dignità attraverso la sofferenza e la morte. L’argomento attuale e scabroso stimola la fantasia creativa compositore; pochi mesi dopo, dal sodalizio con il librettista Francesco Maria Piave, nasce una delle opere più rappresentate e amate di tutti i tempi – La traviata – che debutta al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853. Il soggetto “di sicuro effetto”, come definito dallo stesso Verdi in una delle sue lettere, è confezionato alla perfezione: nella cornice di una Parigi gaudente, animata da valzer, feste e lustrini, si consuma il dramma di Violetta Valéry, protagonista dall’infelice sorte e dalle molteplici sfumature psicologiche, trasformata dal compositore in eroina tragica grazie ai potenti mezzi della musica.