Stagione estiva 2016
Opera

La traviata

Giuseppe Verdi

Nell’inverno del 1852 Giuseppe Verdi è a Parigi. Qui, al Théâtre du Vaudeville, assiste ad una delle prime rappresentazioni della Dame aux camélias, riduzione teatrale del romanzo di Alexandre Dumas figlio. Il dramma della cortigiana Marguerite Gautier, modellata sulla vera Marie Duplessis, che sfida le convenzioni borghesi e cerca una redenzione nell’amore di Armand, colpisce profondamente il compositore. Il soggetto della nuova opera è quindi deciso e il 6 marzo 1853 al Teatro La Fenice di Venezia va in scena La traviata. Ma la censura non può tollerare un realismo tanto scabroso e impone di retrodatare la vicenda in un più rassicurante “1700 circa”. Forse è anche  per questo che la prima si rivela un fiasco. Come scriverà infatti lo stesso Verdi, lamentandosi delle troppe edulcorazioni: “Han fatto la Traviata pura ed innocente. Tante grazie! Una puttana deve essere sempre puttana. Se nella notte splendesse il sole non vi sarebbe più notte.”

Nuovo allestimento

Artisti

Direttore
Fabrizio Maria Carminati

Regia
Alfredo Corno

Scene
Angelo Sala

Costumi
Alfredo Corno e Angelo Sala

Luci
Alessandro Tutini

Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Violetta
Francesca Dotto/Maria Mudryak (8, 11, 18, 22, 25)

Alfredo Germont
Matteo Lippi / Francesco Marsiglia (8, 11, 18, 22, 25)

Giorgio Germont
Simone Del Savio / Francesco Landolfi (8, 11, 18, 22, 25)

Gastone
Patrick Kabongo Mubenga

Flora
Ana Victória Pitts

Barone Douphol
Byongick Cho / Dario Shikhmiri (16, 18, 22, 23, 25)

Marchese d’Obigny
Matteo Loi / Qianming Dou (11, 12, 16, 18, 22, 23, 25)

Dottor Grenvil
Pavlo Balakin

Annina
Eunhee Kim

Giuseppe
Leonardo Melani / Leonardo Sgroi (8, 11, 18, 22, 25)

Un domestico di Flora
Nicolò Ayroldi / Massimo Naccarato (8, 11, 18, 22, 25)

Un commissionario
Nicola Lisanti / Antonio Corbisiero (8, 11, 18, 22, 25)
ATTO I

È in corso una festa nel salotto parigino della cortigiana Violetta Valery. Il Visconte Gastone de Letorièrs le presenta Alfredo Germont che, da tempo infatuato della padrona di casa, le dedica un brindisi. Mentre gli invitati si spostano nella sala da ballo, Violetta a causa di un improvviso malore è costretta a fermarsi. Alfredo ne approfitta per dichiararle tutto il suo amore; la donna, che in un primo momento lo invita a dimenticarla, gli dona un fiore pregandolo di riportarlo quando sarà appassito, ovvero l’indomani. Rimasta sola, riflette sull’insolito turbamento provocatole da Alfredo mentre da lontano la voce del giovane continua a ribadire il suo amore.

 

ATTO II

Da qualche mese i due innamorati vivono in campagna. Alfredo, informato dalla domestica Annina che Violetta per avere di che vivere sta vendendo tutti i suoi beni, corre a Parigi in cerca di una soluzione. Nel frattempo si presenta Giorgio Germont, padre del giovane: l’onore della famiglia è in pericolo e la condotta di Alfredo sta minacciando le nozze della sorella. Violetta accetta di sacrificarsi e lascia l’amato con la scusa di voler tornare alla sua vecchia vita. Alfredo, consolato dal padre, scopre un invito per una festa dall’amica Flora Bervoix e decide di parteciparvi. Qui compare Violetta assieme al barone Douphol, suo antico amante. Alfredo, di fronte a tutti, annuncia di voler saldare i suoi debiti con la donna e le getta il denaro appena vinto al tavolo da gioco. Violetta sviene e Alfredo, dopo essere stato rimproverato dal padre, esce tra il disprezzo generale.

 

ATTO III

Violetta giace nella sua camera da letto, vegliata da Annina. A questa il medico rivela che alla padrona, malata di tisi, non restano che poche ore di vita. Violetta, sconsolata, rilegge la lettera che le ha inviato Germont per avvisarla di aver confessato ogni cosa al figlio. Finalmente giunge Alfredo e i due, riabbraciandosi, sognano un futuro insieme lontano da Parigi; accorre anche Germont ma ormai è tardi e Violetta, dopo aver donato un suo ritratto all’amato, muore.
GIUSEPPE VERDI

Giuseppe Fortunino Francesco Verdi nasce a Le Roncole di Busseto, vicino Parma, il 10 ottobre 1813. Riceve i primi rudimenti di musica suonando l’organo della locale parrocchia e nel 1832, grazie al mecenatismo di Antonio Barezzi, può trasferirsi a Milano, nonostante non sia ammesso al Conservatorio. Oberto conte di San Bonifacio, la sua prima opera, va in scena con discreto successo alla Scala nel 1839 ma è Nabucco, tre anni più tardi, il primo grande trionfo. Dopo tanti capolavori, tra cui Ernani (1844) e Macbeth (1847), tra il 1851 e il 1853 nasce la cosiddetta “trilogia popolare”: RigolettoIl trovatore e La traviata. Arrivano importanti commissioni anche dall’estero: Les vêpres siciliennes (Parigi, 1855), La forza del destino (San Pietroburgo, 1862), Don Carlos (Parigi, 1867) e Aida (Il Cairo, 1871). Dopo la Messa di Requiem (1874), Otello (1887) e Falstaff (1893), muore a Milano il 27 gennaio 1901.

 

FABRIZIO MARIA CARMINATI

Si diploma in pianoforte sotto la guida di Carlo Pestalozza e in direzione d’orchestra col massimo dei voti. Dal 1992 al 1999 è assistente musicale alla Direzione artistica del Teatro Regio di Torino e sale per la prima volta sul podio con La Bohème. Dal 2000 al 2004 è Direttore Artistico del Teatro Donizetti di Bergamo e dal 2004 al 2006 ricopre lo stesso ruolo presso la Fondazione Arena di Verona. Primo Direttore ospite all’Opéra de Marseille fino al 2015, ha all’attivo più di quaranta titoli d’opera. Ospite di numerosi teatri in Italia e all’estero, lavora con cantanti come Alfredo Kraus, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli ed Enzo Dara. La sua discografia include: Maria Stuarda, Anna Bolena, Norma, Fedora, Le convenienze ed inconvenienze teatrali e Il campanello.
Date

Lun 25 luglio, ore 21:15
Sab 23 luglio, ore 21:15
Ven 22 luglio, ore 21:15
Lun 18 luglio, ore 21:15
Sab 16 luglio, ore 21:15
Mar 12 luglio, ore 21:15
Lun 11 luglio, ore 21:15
Sab 9 luglio, ore 21:15
Ven 8 luglio, ore 21:15
Dom 3 luglio, ore 21:15

Prezzi
Settore 1 € 90*
Settore 2 € 60
Settore 3 € 40
Settore 4 € 20
* I biglietti di primo settore includono l'aperitivo di apertura a cura di Procacci, storica bottega fiorentina dal 1885. I famosi panini al tartufo in abbinamento ai vini Marchesi Antinori vi daranno il benvenuto a partire dalle ore 20.15 con accesso esclusivo al Giardino di Boboli (ingresso da Palazzo Pitti).