Nato a Torino nel 1929, Roberto Bachi giunse a Ravenna in seguito al trasferimento del padre Alberto, a cui era stato affidato il comando della divisione di fanteria Rubicone di stanza nella città romagnola. Dopo l’arresto avvenuto a Torrechiara di Parma il 17 ottobre 1943, il 6 dicembre dello stesso anno, Roberto partì dal binario 21 della stazione di Milano, stipato all’interno del vagone di un treno diretto ad Auschwitz. Le ricerche condotte dalla madre Irene consentirono di venire a conoscenza del suo numero di matricola, 167973, e del fatto che Roberto morì probabilmente di tubercolosi nel campo di concentramento. Questa è la storia del suo viaggio e della sua breve vita.
Il viaggio di Roberto
Libretto di Guido Barbieri
Musica di Paolo Marzocchi
Allestimento del Teatro Alighieri Ravenna in coproduzione con il Teatro Luciano Pavarotti di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza
Roberto Bachi, ragazzo di quindici anni
Riccardo Guinis / Alexander Quint
Vittorio, il narratore
Franco Costantini
Ines, la madre di Roberto
Cinzia Damassa
Voce di donna e le quattro apparizioni femminili
Milena Pericoli
Due apparizioni maschili
Dario Shikhmiri
Silvano, amico di Roberto
Pietro Beccheroni / Sebastiano Siega
Quartetto vocale (voce interiore di Roberto)
Eleonora Bellocci
Giada Frasconi
Manuel Amati
Chanyoung Lee
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Con la partecipazione di Kitty Braun, testimone vivente della Shoah
Martedì 17 e giovedì 19 gennaio, alle ore 10.30, in preparazione dello spettacolo Il viaggio di Roberto. Un treno verso Auschwitz, l’Opera di Firenze organizza due incontri con Kitty Braun, deportata bambina nei campi di concentramento di Ravensbrück e Bergen-Belsen, sopravvissuta alla Shoah. Gli studenti avranno così la possibilità di ascoltare dalla sua voce il racconto di quella terribile esperienza e di farle delle domande. Un’occasione sicuramente preziosa, emotivamente molto intensa, per approfondire la conoscenza di un momento tragico della storia dell’umanità. Le conversazioni, che si terranno nello Spazio Incontri dell’Opera di Firenze, sono organizzati in collaborazione con la Fondazione Museo della Deportazione di Prato. I posti disponibili sono limitati; le scuole interessate sono cortesemente pregate di prenotarsi prima possibile al numero 055 2779269 o scrivendo alla mail scuola@maggiofiorentino.com