Stagione 2016/17
Opera

Die Zauberflöte

Wolfgang Amadeus Mozart

«Il flauto magico è una grande allegoria delle forze che si contendono l'umanità»: così il regista Damiano Michieletto introduce questo nuovo allestimento, ambientato all'interno di una scuola che si apre a un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza individuale. In questa allegoria surreale «Tamino e Pamina, accompagnati dall'analfabeta Papageno, che conosce però il linguaggio degli animali, vivono il conflitto tra l'istruzione religiosa e laica (riassunto nel conflitto tra la Regina della Notte e Sarastro) e si aprono a una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai padri».

Die Zauberflöte (Il flauto magico)
Singspiel in due atti
Libretto di Emanuel Schikaneder con Karl Ludwig Giesecke
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart

Nuovo allestimento in coproduzione con Teatro La Fenice di Venezia

Artisti

Direttore
Roland Böer

Regia
Damiano Michieletto

Assistente Regista
Andrea Bernard

Scene
Paolo Fantin

Costumi
Carla Teti

Assistente Costumista
Anna Missaglia

Luci
Alessandro Carletti

Video design
Carmen Zimmermann/Roland Horvath

Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Sarastro
Goran Jurić

Tamino
Juan Francisco Gatell (23, 25, 28) / Leonardo Cortellazzi (24, 26, 29)

Sprecher
Philip Smith

Königin der Nacht
Olga Pudova

Pamina, ihre Tochter
Ekaterina Sadovnikova (23, 25, 28) / Anna Gillingham (24, 26, 29)

Erste Dame
Heera Bae

Zweite Dame
Cecilia Bernini

Dritte Dame
Veta Pilipenko

Die Drei Knaben
Solisti del Muenchner Knabenchor

Papagena, ein Altes Weib
Giulia Bolcato

Papageno
Alessio Arduini (23, 25, 28) / Christian Senn (24, 26, 29)

Monostatos, ein Mohr
Marcello Nardis

Erster geharnischter Mann/Zweiter Priester
Cristiano Olivieri

Zweiter geharnischter Mann/Erster Priester
Oliver Puerckhauer

Alte Dame
Daniela Foà
NOTE DI REGIA

di Damiano Michieletto

 

L’idea registica di questo Flauto magico è quella di una grande allegoria delle forze che si contendono la formazione dell’individuo, senza per questo appiattire gli elementi giocosi e fantastici pur presenti nella vicenda. Con la rivoluzione francese, scoppiata due anni prima che Mozart componesse l’opera, si afferma una concezione laica della scuola e così ho pensato di ambientare il Flauto magico all’interno di una scuola. All’inizio Tamino si sente schiacciato dall’istituzione scolastica e rifiutando il vecchio, il passato, cancella la lavagna che a sua volta si ribella trasformandosi nell’enorme serpente che lo insegue. Le prove sono necessarie per maturare e così Tamino per vincere le sue paure apre delle scatole lasciate come tracce per il suo cammino, come i sassolini di Hänsel e Gretel. Il tema è quello della fine delle illusioni per crescere e diventare grandi: un viaggio di scoperta che conduce alla saggezza. Tamino e Pamina vivono il conflitto tra l’istruzione religiosa e quella laica, riassunto nella dicotomia conflittuale tra la Regina della notte e Sarastro. La prima è una madre dogmatica, che rinunciando alla ragione minaccia e ricatta; Sarastro, invece, è un vecchio saggio laico che comunica la sua conoscenza senza imposizioni o dogmi. La loro distanza non potrebbe essere più grande. Tamino e Pamina si aprono a una scoperta individuale degli affetti e della sessualità, della maturità come indipendenza dai genitori in un viaggio fisico di scoperta e consapevolezza di sé. Per Pamina, in particolare, si presenta l’occasione di affrancarsi dalla madre, staccandosi dai giochi e sperimentando anche la sofferenza.

Papageno è il bidello della scuola: rappresenta l’istinto, non ha crisi intellettuali e la sua è una conoscenza altra. Familiarizza inoltre con il linguaggio non scritto degli animali. Per quanto riguarda la figura dei tre geni, ho immaginato tre minatori con tanto di elmetto con la luce. Sono degli spiriti guida che scavano nella terra e nel fango, ricercando la conoscenza nell’ignoto, nel buio

perché solo così scopriamo chi siamo. Gli elementi simbolici - non la ritualità massonica - saranno presenti, ma in funzione narrativa e senza autoreferenzialità. Fondamentale è il problema della trasmissione del sapere e questo è il compito di Sarastro e dei saggi che lo circondano. Si tratta di una conoscenza, naturalmente, non accademica, maturata anche attraverso il viaggio notturno dei protagonisti nel bosco. L’epoca della vicenda non è dunque importante; siamo in un tempo sospeso, anche se i costumi sono novecenteschi e in scena si usa lo scotch.

 

Per gentile concessione del Teatro La Fenice di Venezia e di Marsilio Editori
Date

Dom 26 marzo, ore 15:30
Mer 29 marzo, ore 20:00
Mar 28 marzo, ore 20:00
Sab 25 marzo, ore 20:00
Ven 24 marzo, ore 20:00
Gio 23 marzo, ore 20:00

Durata
Prima parte: 1 ora
Intervallo: 30 minuti
Seconda parte: 1 ora e 15 minuti

Durata complessiva: 2 ore e 45 minuti
Prezzi
Platea 1 € 100
Platea 2 € 80
Platea 3 € 60
Palchi € 35
Galleria € 20
Visibilità limitata € 10
Dove

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Piazzale Vittorio Gui, 1
50144 Firenze

Dettagli e mappa
Oltre il sipario
Guide all'ascolto
Opera di Firenze
23, 24, 25, 28, 29 marzo, ore 19.15
26 marzo, ore 14.45




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