Stagione estiva 2016
Opera

Il barbiere di Siviglia

Gioachino Rossini

Un caleidoscopio di travestimenti, serenate notturne, equivoci esilaranti e brani celeberrimi. Il Barbiere di Siviglia, leggendariamente composto da Gioachino Rossini in una dozzina di giorni, va in scena per la prima volta al Teatro Argentina di Roma il 20 febbraio 1816. L’esito della serata, uno dei fiaschi più clamorosi della storia forse organizzato dagli ammiratori di Giovanni Paisiello contrariati di vedere il giovane musicista alla prese con un soggetto già affrontato dall’anziano Maestro, amplifica l’inarrestabile popolarità di questo capolavoro. Opera buffa per eccellenza, qui in scena nell’allestimento firmato da Damiano Michieletto, geniale enfant terrible della regia teatrale.

Nei 200 anni dalla prima rappresentazione

Artisti

Direttore
Alessandro D'Agostini

Regia
Damiano Michieletto

Costumi
Carla Teti

Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Rosina
Paola Gardina

Don Bartolo
Filippo Fontana

Figaro
Julian Kim

Almaviva
Francesco Marsiglia

Don Basilio
Gabriele Sagona

Berta
Francesca Longari

Fiorello
William Corrò

Un ufficiale
Vito Luciano Roberti
ATTO I

La notte sta volgendo al termine quando, in una piazza di Siviglia, il Conte d’Almaviva con l’aiuto del servo Fiorello e di alcuni musicisti, canta una serenata sotto le finestre dell’amata Rosina. Non ottenendo nessuna risposta dalla ragazza chiede consiglio al barbiere Figaro; egli gli rivela che Don Bartolo, tutore della ragazza, la tiene segregata con l’intento di sposarla. Quando Rosina finalmente si affaccia al balcone, lascia cadere un biglietto in cui domanda il nome dello spasimante. Il Conte, per accertarsi dei reali sentimenti della ragazza, dichiara di essere di umili origini e di chiamarsi Lindoro. L’azione si sposta ora all’interno dell'abitazione di Don Bartolo, dove Rosina consegna a Figaro una lettera per Lindoro. Don Basilio, maestro di musica della ragazza, avverte il tutore dell’arrivo in città del Conte e gli consiglia di inventare qualche calunnia che lo metta in cattiva luce agli occhi di Rosina. L’entrata di Almaviva, travestito su consiglio del barbiere da soldato ubriaco, crea tanto scompiglio da costringere le forze dell’ordine a irrompere sulla scena.

 

ATTO  II

Il Conte, spacciandosi questa volta per il sostituto di Don Basilio, riesce nuovamente a entrare negli appartamenti di Don Bartolo mentre Figaro, venuto per la rasatura, si impossessa della chiave del terrazzo. Col sopraggiungere del vero maestro di musica la situazione precipita: Don Basilio è messo a tacere in cambio di una borsa d’oro e il tutore, accortosi dell’imbroglio, scaccia il presunto Lindoro. Per fare arrestare il rivale e sposare Rosina, Don Bartolo esce di casa e invia Don Basilio a cercare un notaio. Il Conte, che nel frattempo si è introdotto nuovamente nell'edificio, svela la propria identità alla ragazza e la sposa approfittando dell’arrivo del notaio. Al tutore quindi non resta che accettare le nozze, ben contento di non dover fornire una dote a Rosina.
GIOACHINO ROSSINI

Nasce a Pesaro il 29 febbraio 1792, figlio di un suonatore di trombetta e di una cantante. Comincia a studiare clavicembalo e canto a Lugo, per poi iscriversi nel 1806 alle lezioni di violoncello, pianoforte e composizione del Liceo Musicale di Bologna. Debutta nel 1810 con La cambiale di matrimonio al Teatro San Moisè di Venezia, ma i primi grandi successi li ottiene con La pietra del paragone (1812), Tancredi e L’Italiana in Algeri (1813). Assunto dall’impresario Domenico Barbaja come direttore dei teatri napoletani di San Carlo e del Fondo con l’obbligo di scrivere due opere all’anno, compone Otello (1816), Mosè in Egitto (1818), Ermione (1819), Maometto II (1820). A Roma tra il 1816 e il 1817 vanno in scena Il Barbiere di Siviglia e La Cenerentola; sempre nel 1817 è la volta di La Gazza Ladra alla Scala di Milano. Con Guillaume Tell (1829) abbandona il teatro d’opera e si dedica allo Stabat Mater (1841) e alla Petite Messe Solennelle (1863). Muore a Passy, presso Parigi, il 13 novembre 1868.

 

ALESSANDRO D’AGOSTINI

Nasce a Frosinone nel 1974 e a cinque anni comincia a studiare musica. Si diploma in pianoforte, direzione d’orchestra, musica elettronica e si perfeziona con il compositore Giorgio Nottoli all’Accademia Chigiana di Siena e con il pianista Kostantin Bogino. È inoltre allievo di Piero Bellugi e di Massimo de Bernart, del quale è anche l’ultimo assistente. Nel 2002 debutta alla direzione d’orchestra con Guglielmo Tell nei Teatri del Circuito Lombardo; l’anno successivo dirige la prima esecuzione moderna dell’opera di Leonardo Leo Lo matremmonio annascuso, di cui cura personalmente la revisione, al Sassuolo Musica Festival. Sale in seguito sul podio per titoli come Orfeo ed Euridice, Il Trovatore, Falstaff. A Firenze dirige Il barbiere di Siviglia nel 2010 e nel 2015 e Fra Diavolo nel 2016.

 

DAMIANO MICHIELETTO

Nasce a Venezia nel 1975, città in cui si laurea in Lettere Moderne all’Università Ca’ Foscari. Studia regia alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e nel 2003 ottiene l’Irish Times ESB Theatre Award per il suo allestimento di Švanda dudák. Vincitore nel 2008 del Premio Franco Abbiati per La gazza ladra, firma inoltre le regie di Un ballo in maschera per il Teatro alla Scala di Milano, La bohème, Falstaff e La Cenerentola per il Festival di Salisburgo, Guillaume Tell, Cavalleria Rusticana e Pagliacci per la Royal Opera House di Londra, Lucia di Lammermoor, Il Corsaro, Luisa Miller e Poliuto per l’Opernhaus Zürich, Don Giovanni, Le nozze di Figaro, Così fan tutte per il Teatro La Fenice di Venezia, Il Trittico e Idomeneo per il Theater an der Wien.
Date

Mer 27 luglio, ore 21:15
Mer 20 luglio, ore 21:15
Ven 15 luglio, ore 21:15
Mer 6 luglio, ore 21:15
Mer 29 giugno, ore 21:15
Gio 23 giugno, ore 21:15

Prezzi
Settore 1 € 90*
Settore 2 € 60
Settore 3 € 40
Settore 4 € 20
* I biglietti di primo settore includono l'aperitivo di apertura a cura di Procacci, storica bottega fiorentina dal 1885. I famosi panini al tartufo in abbinamento ai vini Marchesi Antinori vi daranno il benvenuto a partire dalle ore 20.15 con accesso esclusivo al Giardino di Boboli (ingresso da Palazzo Pitti).