Fidelio è una storia di amore e passione. La moglie di un uomo ingiustamente incarcerato arriva a travestirsi e ad affrontare mille pericoli pur di aver sue notizie e tentare di salvarlo. Dopo i primi attimi in un’atmosfera quasi da commedia l’opera ci trascina in un tema più vasto: il desiderio di giustizia e di libertà. Beethoven porta in scena, proprio a Vienna, proprio negli anni del Congresso che avrebbe dovuto cancellare in Europa le conquiste dell’Età dei Lumi e della Rivoluzione Francese, il dramma di Leonore che salva l’amato Florestan. L’azione è ambientata in una Spagna appena accennata, esotica quanto evocativa di un mondo ottuso e opprimente, nel quale la sorte degli individui è sottoposta al capriccio e all’arbitrio degli uomini di potere, nel quale si esalta l'azione della protagonista, una donna che non intende accettare un destino che sembra ineluttabile.
La versione che verrà rappresentata mantiene integre le linee essenziali drammaturgiche e musicali, ma è adattata in modo da esaltare gli aspetti fiabeschi e simbolici della vicenda: la ricerca della verità, della giustizia, della fedeltà, della libertà, temi che permettono di mantenere lo sguardo a quei luoghi nei quali si lotta e si spera.
Il lavoro è il risultato del laboratorio “All’opera!” che ogni anno vede la collaborazione dell’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze, l’Opera di Firenze, la Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Compagnia Venti Lucenti. 900 giovani artisti canteranno, balleranno e daranno vita ad un racconto che coinvolgerà il pubblico e getterà una luce originale su chi cerca nel mondo le vie della giustizia.