Il noto capolavoro donizettiano, per il cui libretto Felice Romani trasse spunto da Le philtre di Eugène Scribe, ruota intorno alle vicende del giovane e timido contadino Nemorino che, innamorato perdutamente della ricca e capricciosa Adina, non riesce a dichiararle il suo amore. Ingelosito dall’arrivo nel villaggio del generale Belcore – anch’egli invaghito di Adina – Nemorino cade nel tranello del ciarlatano Dulcamara che, fingendosi Dottore, vende all’ingenuo contadino un “mirabile liquore”, una bottiglia di Bordeaux che diviene un fantomatico elisir d’amore…Andata in scena per la prima volta nel maggio 1832 al Teatro della Canobbiana di Milano, l’opera venne definita dal compositore stesso “melodramma giocoso”: i brani patetici e malinconici che trovano spazio all’interno dello spirito comico di queste pagine, nonché le magistrali e vivide invenzioni melodiche che caratterizzano e definiscono ciascuno dei personaggi, decretarono l’immediato successo dell’Elisir, rendendola da quel momento una delle opere più rappresentate.