Il titolo della sinfonia n. 13 di Dmitrij Šostakovič rammenta l'eccidio di Babij Jar, presso Kiev, dove tra il 29 e il 30 settembre del 1941 furono trucidati più di 100mila persone, tra cui almeno 30mila ebrei. Il testo della sinfonia fu commissionato da Šostakovič a Evgenij Evtušenko, già noto per i suoi scritti critici verso l'autorità sovietica. Composta tra il 1961 e il 1962, alla prima esecuzione ottenne una ovazione da parte del pubblico commosso e una fredda accoglienza dalle autorità, che ritenevano irriverente il testo, come ad esempio nell'Adagio iniziale in cui ci si chiede «quante volte chi ha la coscienza sporca» ha infangato il nome della Russia, o nel secondo Adagio, Humor, in cui sono tessute le lodi della donna sovietica e della sua pazienza nell'affrontare quotidianamente lunghe code davanti ai negozi.
Programma
Victor de Sabata Gethsemani, poema contemplativo per orchestra Nei 50 anni dalla scomparsa di Victor de Sabata (1892 – 1967)
Intervallo
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 13 in si bemolle minore op. 113, Babij Jar
DMITRIJ DMITRIEVIČ ŠOSTAKOVIČ
Nato il 25 settembre 1906 a Pietroburgo in una famiglia di artisti, Dmitrij Šostakovič iniziò da piccolo a studiare pianoforte con la madre, componendo i primi brani a 9 anni. Nel 1919 entrò al Conservatorio di San Pietroburgo dove studiò pianoforte e elaborò la Prima sinfonia per superare l'esame di composizione a diciannove anni. Per far fronte ai bisogni economici della sua famiglia dopo la morte del padre Šostakovič iniziò a lavorare come pianista accompagnatore nelle sale di proiezione di film muti. Nel 1925 riuscì a far eseguire i suoi lavori a Mosca e Leningrado, riscontrando il successo del pubblico; pochi anni più tardi i suoi lavori sono eseguiti a Berlino da Bruno Walter, da Stokowski a Philadelphia e Rodziński a New York. Nel 1932 fu fondata la Lega dei Compositori Sovietici, di cui Šostakovič fu nominato presidente della sezione di Leningrado; due anni più tardi la sua seconda opera, Lady Macbeth, fu applaudita e acclamata fino a quando Stalin assistette a una delle rappresentazioni nel 1936; il giorno dopo la Pravda pubblicò una feroce critica. Šostakovič rifuggì dalle sperimentazioni stilistiche compiute fino allora per rientrare nella classicità approvata dal regime con la Quinta sinfonia. Nel 1938 Šostakovič diventò professore ordinario a Leningrado e nel 1940 ricevette il Premio Stalin. Durante l'assedio di Leningrado rimase in città, componendo sotto i bombardamenti la Settima sinfonia. Nel dopoguerra fu eletto deputato al Soviet Supremo ma accusato di "formalismo" perdendo il suo posto di insegnante al Conservatorio; dopo la destalinizzazione Šostakovič attaccò i censori degli anni passati. Nel 1959 compose il Concerto n. 1 per violoncello dedicato all'amico Mstislav Rostropovič; in occidente le sue opere erano rifiutate o accettate a seconda che Šostakovič fosse percepito più o meno "dissidente" rispetto all'ortodossia sovietica. Morì il 9 agosto 1975 nell'ospedale di Kunzevo a seguito di un infarto.
Nel centenario della nascita, la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino dedica questo concerto alla memoria di Paolo Barile, uomo di straordinarie qualità intellettuali e civili, vicepresidente della Fondazione per quasi vent'anni.