Stagione 2016/17
Opera

Semiramide

Gioachino Rossini

«Uno spettacolo fatto di pochi segni significativi, lontano dalla magniloquenza che ha sempre accompagnato questo titolo»: così Luca Ronconi presentava la sua Semiramide al debutto napoletano del 2011 in una intervista. Nell'interpretazione del grande regista italiano sono stati eliminati «ori, sete, strascichi, palazzi festosi» per raggiungere il nocciolo della storia: quella di una donna che ha avuto molti amanti, che «vive una maternità incompleta», ha complottato per assassinare il proprio marito e decide di sposare - senza saperlo - il proprio figlio, che sarà causa della sua morte. «Per noi che abbiamo letto Freud» concludeva Ronconi «è pane di tutti i giorni».  

 

Semiramide
Melodramma tragico in due atti
Libretto di Gaetano Rossi tratto dalla Tragédie de Sémiramis di Voltaire
Musica di Gioachino Rossini
Prima rappresentazione: 3 febbraio 1823, Teatro la Fenice, Venezia

Allestimento del Teatro San Carlo di Napoli, 2011

Artisti

Direttore
Antony Walker

Regia di Luca Ronconi
ripresa e adattata da Marina Bianchi e Marie Lambert

Scene
Tiziano Santi

Costumi
Emanuel Ungaro
ripresi da Maddalena Marciano

Luci di AJ Weissbard
riprese da Pamela Cantatore

Maestro del Coro
Lorenzo Fratini

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Semiramide
Jessica Pratt

Idreno
Juan Francisco Gatell

Arsace
Silvia Tro Santafé

Assur
Mirco Palazzi

Oroe
Oleg Tsybulko

Mitrane
Andrea Giovannini

L’ombra di Nino
Chanyoung Lee

Azema
Tonia Langella
ANTEFATTO

Il re di Babilonia, Nino, è stato avvelenato da Assur, principe del sangue di Belo, con la complicità della regina Semiramide, moglie del monarca. Anche Ninia, figlio della coppia reale ed erede al trono, doveva essere ucciso, ma Nino, pur morente, riesce a far fuggire il piccolo presso l'amico Fradate: affida inoltre al figlio un documento in cui viene svelata la congiura che l'ha condotto alla morte. Una volta adulto, Ninia dovrà vendicare il padre. Di lui, però, non si ha più notizia.

 

ATTO PRIMO

Interno del tempio del dio Belo a Babilonia. Il gran sacerdote Oroe, circondato dai sacerdoti di Belo e raccolto in preghiera, ha un visione: ispirato dal dio, comprende che Babilonia non avrà un nuovo re, finché non sarà vendicata la morte di Nino. Ordina comunque che siano aperte le porte del tempio ai principi e al popolo, radunatisi per apprendere da Semiramide il nome del nuovo sovrano. Entra così Idreno, re dell'Indo, innamorato di Azema, principessa del sangue di Belo, fin dalla nascita promessa sposa di Ninia e dunque futura regina: egli spera che la giovane corrisponda ai suoi sentimenti. Giunge anche Assur, intenzionato a sua volta a sposare Azema e convinto che la regina lo designerà come nuovo re. Accolta con entusiasmo dalla folla, Semiramide fa il suo ingresso nel tempio: è turbata perché non vede il giovane generale Arsace, da lei richiamato dal Caucaso, ma deve cedere alle insistenze di tutti e designare il successore del defunto marito. Non appena pronuncia il nome di Nino, un fulmine colpisce l'altare e il fuoco sacro si spegne: segno evidente dell'ira degli dei. Tutti escono sconcertati, quando sopraggiunge Arsace, che, colpito dalla sacralità del tempio, esprime i suoi timori per gli ultimi avvenimenti: Fadrate morente gli ha ordinato di recarsi a Babilonia e la stessa Semiramide, in segreto, lo ha chiamato alla sua reggia. Forse il dio vuole qualcosa da lui? Ma subito il suo animo si apre alla gioia: sta per rivedere Azema, la giovane che ama, riamato, e che ha salvato dalla morte. Lo raggiunge Oroe che lo abbraccia con affetto: il giovane gli consegna lo scrigno che Fadrate gli ha consegnato in punto di morte e di cui ignora il contenuto. Il gran sacerdote, commosso, riconosce uno scritto di Nino e la sua spada, temuta dai nemici, ma “inutile” contro il tradimento ed il veleno. Turbato, Arsace chiede chi abbia tradito il re, ma Oroe si interrompe bruscamente all'arrivo di Assur. Fra questi ed Arsace sorge un violento alterco, quando il giovane generale confessa di voler chiedere a Semiramide la mano di Azema; Assur infatti ribatte che chi sposerà la giovane sarà re, un  onore, ne è certo, destinato a lui.

Atrio della reggia. L'arrivo di Arsace è accolto con gioia da Azema: finalmente potrà riabbracciare l'amato. Ma sopraggiunge Idreno, che le chiede se può sperare nel suo amore e se è disposta a sposarlo. La giovane risponde che sarà Semiramide a decidere la sua sorte e rassicura Idreno che teme sia innamorata di Assur: non lo amerà mai. Idreno, rasserenato, torna ad esprimere la speranza di conquistare il cuore della donna che adora.

Giardini pensili. Semiramide è felice per il ritorno di Arsace, atteso con ansia ed esprime il suo amore per il giovane condottiero. La sua gioia aumenta quando Mitrane le reca il responso dell'oracolo di Menfi: la regina e l'intera Babilonia ritroveranno la pace grazie al ritorno di Arsace e ad un nuovo matrimonio. Subito Semiramide ordina che si convochino i dignitari e il popolo e si preparino le nozze: durante queste cerimonie rivelerà il nome del nuovo re. Giunge finalmente Arsace che esprime tutta la sua gioia nel rivedere la regina, cui è fedele, ma teme che Semiramide indichi in Assur il nuovo re e gli conceda la mano di Azema: egli è disposto a morire per la regina, ma non accetterà Assur come suo re. Semiramide lo rassicura: conosce bene Assur e mai lo designerà come sovrano né gli darà in sposa Azema. Entrambi poi alludono ai loro sentimenti amorosi, ma Arsace non dichiara il suo amore per Azema né Semiramide quello per Arsace.

Sala nella reggia. Circondata dalla sua corte e di fronte al popolo Semiramide annuncia di aver scelto il nuovo re, ma, prima di rivelarlo, impone a tutti di giurare che obbediranno al suo volere. Ottenuto il solenne giuramento, la regina fa il nome di Arsace, che sarà anche suo sposo. Sentimenti contrastanti accolgono l'annuncio: il popolo esulta, Assur è sconvolto dall'ira, Azema e Arsace sono increduli, Idreno chiede subito la mano di Azema che Semiramide gli concede senza esitazioni. Invano Assur, Arsace e Oroe tentano di rivolgersi alla regina che tronca ogni recriminazione ordinando al sacerdote di celebrare le nozze, ma quando fa il nome di Nino, di nuovo un tuono sotterraneo e un fulmine gettano tutti nel terrore. Appare allora l'ombra di Nino che, rivolta ad Arsace, gli ordina, prima di salire al trono, di offrire un sacrificio umano sulla sua tomba in espiazione di gravi colpe. Arsace giura di obbedire e chiede il nome della vittima, ma l'ombra sparisce senza rivelarlo, lasciando i presenti, e soprattutto Assur e Semiramide, in preda all'angoscia.

 

ATTO SECONDO

Atrio della reggia. Fra reciproche accuse e recriminazioni, Semiramide e Assur rievocano la notte terribile dell'assassinio di Nino, ognuno imputando all'altro le maggiori responsabilità del misfatto. Ad Assur che le ricorda l'antica complicità e si mostra sdegnato perché gli è stato preferito Arsace, la regina risponde che l'assassino di Nino non salirà mai sul trono di Babilonia. Si lasciano così in preda all'ira, giurando reciproca vendetta.

Interno del tempio. Oroe mostra ad Arsace il contenuto dello scrigno che il giovane gli ha recato: una corona, una spada e uno scritto di Nino, in cui il re, in punto di morte, affidava il figlio Ninia all'amico Fradate per impedire che Assur e Semiramide, i suoi assassini, lo uccidessero. Arsace scopre dunque con stupore e sgomento di essere il figlio di Nino e Semiramide e il tradimento della madre. Oroe lo incita a vendicare il padre uccidendo Assur e la regina; il giovane giura ma si rifiuta di colpire anche la madre.

Appartamenti di Semiramide. Azema, disperata, confessa a Mitrane tutto il suo dolore: la regina le ha tolto Arsace, il suo amore. Pur udendo questa confessione, Idreno non si rassegna: Semiramide gli ha dato in sposa Azema ed egli è convinto che la giovane finirà per amarlo. Rassegnata, Azema è costretta a seguirlo. Entrano Semiramide e Arsace-Ninia: vedendolo cinto della corona di Nino, la regina vorrebbe mostrarlo al popolo come re e suo sposo, ma il giovane si ritrae e, dopo un concitato dialogo, mostra a Semiramide lo scritto di Nino. Sconvolta dal rimorso, la regina implora il figlio di ucciderla per espiare le sue colpe, placare l'ombra di Nino e allontanare l'ira degli dei. Ma l'amore filiale vince ogni desiderio di vendetta e Arsace-Ninia abbraccia piangendo la madre: vendicherà il padre uccidendo il solo Assur.

Parte della reggia vicina al mausoleo di Nino. Assur insieme ai suoi seguaci vuole prendere il potere con la forza, ma viene avvertito che Oroe gli ha scatenato contro il popolo: dovrà dunque agire da solo. Pur sconvolto dalla terribile visione di una mano armata che lo respinge, scende nel mausoleo di Nino dove pensa di trovare e uccidere Arsace.

Interno del mausoleo di Nino. Entrano Arsace-Ninia e Oroe: il gran sacerdote incita il giovane re alla vendetta. Mentre questi si aggira nel buio in cerca di Assur, giunge Semiramide in ansia per la sorte di Arsace-Ninia e supplica il marito ucciso di aver pietà di lei e di salvare il figlio. Nella fitta oscurità del luogo tutti si muovono in preda al terrore quando si ode la voce di Oroe che incita  Arsace-Ninia a colpire. Il giovane, riconosciuta la voce di Assur, vibra un colpo nel buio e trafigge un corpo che crede essere quello del rivale. Quando giungono i sacerdoti con le torce, si accorge di aver trafitto Semiramide: sconvolto, il giovane fa per uccidersi. Ma mentre le guardie arrestano Assur, Oroe lo ferma e lo presenta al popolo festante come nuovo re dell'Assiria.
Date

Gio 29 settembre, ore 20:00
Mar 4 ottobre, ore 20:00
Mar 27 settembre, ore 20:00
Dom 2 ottobre, ore 15:30

Durata
Prima parte: 1 ora e 57 minuti
Intervallo: 30 minuti
Seconda parte: 1 ora e 24 minuti

Durata totale: 3 ore e 51 minuti
Prezzi
Platea 1 € 80
Platea 2 € 60
Platea 3 € 40
Palchi € 25
Galleria € 15
Visibilità limitata € 10

kickstarter-logo-light_200 Spettacolo a scelta per i sostenitori del progetto Opera per tutti su Kickstarter (per reward che includono biglietti)
Dove

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

Piazzale Vittorio Gui, 1
50144 Firenze

Dettagli e mappa
Ringraziamenti
Quest’opera è stata tradotta grazie a un contributo alla traduzione assegnato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Italiano.
Oltre il sipario
Guide all'ascolto
Opera di Firenze
27, 29 settembre; 4 ottobre, ore 19.15
2 ottobre, ore 14.45